Giulietta e Romeo Half Marathon – Serena
Cosa rimane di questa mezza? non immaginavo che arrivasse così in fretta e in un attimo è già passata. Ci sarebbero 21 Km da raccontare, emozioni e momenti spensierati. Il clima carnevalesco ha reso questa mezza particolare e credo anche i quasi 5000 iscritti provenienti un po’ da tutto il mondo, ma con un’altra notevole differenza rispetto agli ultimi eventi podistici. E’ stata la presenza di tanti veterani e neofiti 5 cascini che hanno presenziato a questa “sfilata” di runners a dare un tocco speciale. Una mezza di “stile” la chiamerei questa volta, dove non sono mancate le maschere, i cori ed i tifi a bordo strada nello scenario di una città storica, che ci accolto con un “caloroso” + 6°. Ma rimane anche il segno di una mezza preparata insieme, che ci ha tirato fuori dalle coperte nelle domeniche ghiacciate, che ci ha fatto correre la sera con i -8°, che ci ha fatto sognare giornate più miti sperando che il gelo siberiano non rovinasse il nostro appuntamento tanto aspettato. Rimangono la musica dell’ipod o semplicemente i ritornelli dei nostri cavalli di battaglia, rimangono i dubbi se qualche uscita in più avrebbe migliorato la nostra condizione o se il lungo della domenica prima non abbia pregiudicato il risultato. Per qualcuno non si è trattato solo del primo amore ma del primo successo insperato, per altri è stata la conferma del personale, ma per qualcun altro è stata anche l’amarezza del dolore al ginocchio, del crampo che arriva quasi sul finale. Quanto a me rimane un traguardo tanto cercato, quella media di 5 al km prima impensabile ma poi tenuta a lungo per perderla solo sul finale; rimangono il calore della partenza caricata dal nostro Inno d’Italia e dalla musica sfrenata, tutti quei passi sui ciottoli bagnati di Verona che solo gli allenamenti sul ghiaccio potevano essere da pari; rimangono quei palloncini bianchi dell’ 1h e 50′ sempre davanti a me, “volati via” a 4 Km dalla fine e rimane ancora quel brivido dell’ultimo Km questa volta accompagnato dalla vera musica, dalle note “mi fido di te” di Jovanotti che risuonavano in quella piazza tanto grande e che ho portato dentro fino all’arrivo. Ricordo ancora in questi giorni il suono incessante dei passi sopra la “strada ferrata” all’ingresso e all’uscita dell’arena che tanto assomigliavano al passaggio di un esercito, lo speaker che legge il mio nome sul pettorale e incoraggia a microfono per gli ultimi faticosi metri ed arrivare a coronare la mia nona mezza Maratona. Siamo stati tanti ad aver portato a casa la medaglia a forma di cuore, il ricordo di una giornata goliardica insieme e se i dolori, i crampi e le vesciche frenano l’entusiasmo io lancio già un’altra sfida: la mezza del Lago Maggiore, per arrivare al mio 10° traguardo da 21 e sfondare quel muro di 1H 50′!
Serena
Le foto di Riki | Le foto di Guzzino |
Le foto da vari siti | |