Non solo Induno
In genere gli articoli si scrivono dopo una tapasciata…ma oggi valeva la pena portare non solo le sensazioni di domenica ma anche quelle della mia uscita di oggi..A dire la verità dopo domenica ero un po’ demoralizzata. La tapasciata di Induno l’anno scorso era mancata per me, per cui è stato il mio esordio sullo Splugen. Non immaginavo tutte quelle salite e credo che la frase che mi ha detto una camminatrice su uno dei punti più impervi esprima bene questa tapasciata:: “non s’immagina mai quando finisce!”. Domenica ero ancora dolorante ma speravo lo stesso di avere le gambe “buone”. Nonostante sia stata costretta ad arretrare nelle retrovie sono contenta di averla conclusa, di non aver disperato sui quei gradoni dove ho lasciato il passo ad buon cammino. E sono contenta anche per il tempo che ha tenuto fino all’ultimo, lasciandomi sotto l’acqua solo l’ultimo Km. Anche questa volta non è mancato lo spirito che mi è arrivato da parte di tutti e grazie a questa domenica non solo ho conosciuto ancora posti nuovi per dare sfogo alle mie corse, ma anche lo spirito trail che sta sempre più rafforzandosi nei nostri nuovi soci, che quasi stregati dalle corse ora sono entusiasti di essere tra i primi negli appuntamenti con le corse in natura… Forse è sempre per questa magia che ha stregato anche me che oggi volevo un po’ una rivincita. E’ il primo giorno di primavera, tanto attesa da tutti soprattutto dopo le ultime piogge di questi giorni e non potevo resistere alla tentazione di uscire fuori e gustare questo paradiso dove ho la fortuna di
lavorare…Avevo con me la borsa pronta ed oggi dopo un appuntamento saltato ho anticipato la mia corsa della pausa pranzo. Il sole è caldo: perchè aspettare mezzogiorno? Sono corsa in spogliatoio e con il garmin al polso mi sono preparata per puntare dritta alla mia meta: il Sacro Monte. Forse perchè oggi avevo tutto il tempo,o perchè è una delle tappe delle tapasciate di Varese, forse perchè le salite sono allenanti o forse perchè mi serviva avere una rivincita dallo Splugen ho deciso di salire su questa vetta. C’era solo un tenue soffio di vento, che mi ristorava dalla calura…ed è bastato poco per girare l’angolo di Velate e di botto ritrovarmi su…su quelle salite con la meraviglia di non avere dolore…Sento il profumo di miele, dei fiori sbocciati, l’aria calda e da oggi si riparte! Dal sentiero delle cappelle un po’ correndo e un po’ camminando sono arrivata in cima e mancava solo un macchina fotografica per catturare quella stupenda cornice sul lago, con le valli che si aprono infinite ed i monti che si abbracciano. Pochi attimi di riposo o dopo ecco la discesa, gustando ancora il tepore, le primule che sbocciano, il cielo sereno e la tranquillità interrotta solo dalle voci di visitatori che speranzosi partono per la scalata. E’ stata solo un’uscita che spero di ripetere ancora, perchè per me siamo solo l’inizio!
Serena