Firenze Marathon 2012 by Ago
Una canzone poco famosa della mia adolescenza diceva che “…il mondo passa da Firenze solo per prendere un caffè….” e, se dovessi descrivere con poche parole quello che è stata per me la Firenze Marathon direi che questa breve frase potrebbe descrivere abbastanza puntualmente almeno la parte organizzativa di questa trasferta toscana. Si’, perchè se considero che nel giro di 48 ore ci siamo fatti viaggio di andata, ritiro del pettorale e Marathon Expo, giro in centro con cena, Maratona, ri-giro del centro (con ridotte capacita’ motorie) e viaggio di rientro, potete ben immaginare quanto veloce sia stato il film di qeusto weekend.
Se invece apro l’album di ricordi e di emozioni personali, allora questi 2 giorni aprono un mondo. E il significato assume diverse sfumature a seconda della pagina del libro che apro; sono stato piu’ volte a Firenze, con persone che per me hanno significato tanto e che ora non ci sono piu’. Sono stato qui nel 2006 con papa’ , e stare 3 giorni da solo con lui è stata un’esperienza che porto nel cuore e che, fortunatamente, nessuno potra’ mai togliermi.
Anche in quell’occasione avevo corso la Maratona: era stata una corsa impostata per fare il personale , poi naufragata nel parco delle cascine ( nel 2006 si faceva alla fine…un calvario… ) e chiusa con tante , tante delusioni col morale sotto i piedi.
Dopo 6 anni quel personale tanto cercato è stato abbassato di un bel po’ gia’ nel 2011, ma il timore di una Firenze Marathon come mia bestia nera l’ho avuto fino ad un metro dall’arrivo.
Anche quest’anno infatti ho pagato gli ultimi 10 km di corsa. La “colpa” sta un po’ in tante cose: i preparativi del matrimonio, il viaggio di nozze che ha “spezzato” la preparazione ma, soprattutto, il maltempo degli ultimi 4 weekend, che ha tagliato i “lunghi” che sarebbero stati necessari in questo tratto di gara.
E’ finita comunque bene, con il tempo che, chissa’ perche’, mi ero immaginato gia’ dal lago maggiore. L’ho ottenuto grazie alla forza di non mollare in quei km che da sempre rappresentano “il muro” e , soprattutto, seguendo il prezioso consiglio che sentii un giorno del nostro presidente … “al massimo rallenti…. ma non fermarti”.
Ed il vedere ben 7 ragazzi delle 5 Cascine nell’ordine di arrivo è veramente una cosa che deve inorgoglire tutti, dal vecchio al nuovo presidente, dai fondatori all’ultimo iscritto. Siamo una realta’ viva e non ci poniamo nessun limite. La varieta’ di corse cui partecipiamo e la diversa intensita’ con cui ognuno affronta la sua personale sfida dimostrano che nella nostra associazione c’è posto davvero per tutti.
Concludo con un pensiero/elogio ai neo-maratoneti Giorgio e Riccardo: avete portato a termine una favola che, ve ne renderete conto, non è da tutti. Le favole finiscono e, come magari tanti di noi, alla fine di questa impresa, col mal di gambe ancora “fresco”, avrete pensato di esservi presi questa soddisfazione ma che adesso si torna nella normalita’. Vi renderete conto che tra qualche giorno, se non gia’ fatto, penserete alla prossima maratona. E’ normale. Noi maratoneti siamo un po’ tutti portatori sani di questo virus.
E vissero tutti sudati e contenti.
Agostino
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