Maratonina del Rugareto 2013
Oggi è venerdì e mancano 2 giorni al mio primo trail. Mi sono iscritta con un po’ di timore, visto che le corse in montagna non sono il mio forte e ultimamente sono scarseggiate, per non parlare del meteo che non aiuta. Questo mese di maggio è stato inclemente e per indorare la pillola a volte dico “poteva andare anche peggio…date le inondazioni e i tornado che si verificano in alcune zone!”. Non l’abbiamo scampata neanche per la nostra maratonina, dopo giorni di diluvio non potevamo che avere boschi interamente sommersi dall’acqua. Ma è stato qui il bello per tanti podisti partecipanti , soprattutto per quelli che amano la natura selvaggia…Ho chiesto a tutti se potevo correre il giorno della maratonina, soprattutto per abituarmi allo “spirito trail”, per fare chilometri e ricordarmi cosa si prova nel mettere i piedi nelle pozzanghere, inzaccherandoci dalla testa ai piedi! Ed è per questo che per prima cosa ringrazio tutti i soci 5 cascinini, tutti quelli che con il proprio impegno hanno reso possibile che questo evento accadesse. Chi si è occupato di sicurezza, chi si è preoccupato delle strade, chi ha presidiato i punti nevralgici e chi con allegria ha distribuito ai ristori sano buonumore…e non solo (lambrusco, salame, pane e nutella). Non avrei mai pensato di dire che il percorso dei 19 della nostra maratonina è molto duro. È vero non ci sono scalate, ma posso assicurare che correre nel bosco (soprattutto per chi non è abituato) è disorientante. E poi quanta energia per attraversare i guadi… tutti eravamo convinti che l’unico guado era quello del Bozzente, in effetti poi tolto, in realtà era pieno di guadi. Il più bello è stato poco prima del Roccolo: quando vedevo in lontananza chi mi stava davanti giudicavo bellissimo l’effetto onda che si creava…poi però quando mi sono travate con l’acqua fin sopra il ginocchio lo era di meno L. Ciononostante ancora una volta sono rimasta sorpresa di quanto verde ancora c’è e quanti chilometri di sentieri abbiamo proprio a casa nostra! È stato divertente vedere i primi approcci alla corsa di neofiti cislaghese che non si sono lasciati intimorire dal cielo terso e lo è stato ancora di più alla partenza quando mi sono trovata davanti “secco e umido” juniors…stesso stile dei papà (“i meglio vestiti” di tutti i partecipanti) e stessa tenacia. Oltre alle nuove promesse 5 cascine, non sono mancanti gli amici podisti dei dintorni, che probabilmente sarebbero stati ancora più numerosi se non avesse piovuto. E mentre nel fango affondavo le mie scarpette nuove da trail pensavo a quante energie ci sono volute per studiare i percorsi ottimali, segnalare le direzioni e fare in modo che tutti i partecipanti potessero solo sperimentare il gusto di correre o camminare nei nostri boschi, senza perdersi e scoraggiarsi. Avendo partecipato a tante tapasciate, posso dire che quella del Rugareto rimane una delle migliori, dove nulla è lasciato al caso. Sì è vero, sono di parte, ma quante volte è capitato che le strade non fossero segnalate bene o alcuni punti pericolosi mancassero di presidi di sicurezza? Nel nostro piccolo ci siamo fatti conoscere e la dimostrazione lo è stata quando settimana scorsa, al giro del lago di Varese, i camminatori della San Carlo si ricordavano di noi…come la dimostrazione è stata la numerosa richiesta di cartellini da parte dei gruppi e i contatti su facebook. Se a questo uniamo il fatto che tutto è andato per una giusta causa con “quellicheconluca”…credo che le fatiche di questi mesi siano state ricompensate da tante soddisfazioni e rimane la speranza che il piccolo contributo che ognuno di noi a messo, nella disponibilità come volontario o nel fare anche “piccoli passi” come partecipante, un giorno possa essere importante per chi spera di poter vedere un futuro, grazie a “quellicheconluca”….!
Quando la corsa si unisce ad una giusta causa, correre non è solo per sport ma è pura vita!
Serena